“Misura, providenzia e meritanza / fanno esser l’uomo sagio e conoscente / e ogni nobiltà bon sen[n]’avanza / e ciascuna ric[c]heza fa prudente. / Né di ric[c]heze aver / grande abundanza / faria l’omo ch’è vile esser valente, / ma della ordinata costumanza / discende gentileza fra la gente. / Omo ch’è posto in alto signoragio / e in riccheze abunda, tosto scende, / credendo fermo stare in signoria. / Unde non salti troppo omo ch’è sagio, / per grande alteze che ventura prende, / ma tut[t]ora mantegna cortesia.” (Federico II di Svevia, Rime)
Capolavoro dell’architettura medievale, Castel del Monte fu fatto costruire da Federico II di Hohenstaufen di Svevia nel 1240. E’ innegabile che il suo fondatore abbia voluto erigere questo Castello attribuendogli una forma e dei contenuti simbolici fortemente connessi al ruolo imperiale, ma è anche espressione della sua poliedrica personalità di sovrano illuminato, appassionato di matematica, poesia, filosofia, astronomia, capace di anticipare le concezioni rinascimentali. Perfetta sintesi fra scienza, matematica e arte, il castello è stato definito “pietrificazione di un’ideologia del potere”, manifesto della regalità tradotto in un materiale che resiste nel tempo, definito Stupor Mundi.
Iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale:
Merida, Yucatan (Messico), 2-7 dicembre 1996
Criteri Iscrizione
(i): rappresentare un capolavoro del genio creativo dell’uomo;
(ii): mostrare un importante interscambio di valori umani, in un lungo arco temporale o all’interno di un’area culturale del mondo, sugli sviluppi nell’architettura, nella tecnologia, nelle arti monumentali, nella pianificazione urbana e nel disegno del paesaggio;
(iii): essere testimonianza unica o eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà vivente o scomparsa.