Caserta sorge al limite nord orientale della pianura campana ed è chiusa, in parte, dalla catena dei monti Tifatini. Qui nel 1750 il re Carlo di Borbone decise di erigere una nuova reggia che costituisse il centro ideale di una moderna capitale, Caserta, in grado di rivaleggiare con le maggiori città europee: il complesso fu affidato al grande architetto Vanvitelli che progettò un palazzo maestoso, austero esternamente, ma prezioso negli interni, circondato da un parco con scenografiche fontane.
Iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale:
Napoli (Italia), 1-6 dicembre 1997
Criteri iscrizione
(i): il complesso monumentale di Caserta rappresenta il capolavoro del genio creativo dell’architetto Luigi Vanvitelli, al quale il re Carlo di Borbone affidò nel 1750 la realizzazione di quella che doveva divenire la nuova capitale del Regno di Napoli, al cui centro pose la grande reggia, simbolo della potenza e della ricchezza della monarchia Borbonica;
(ii): da un punto di vista architettonico, la reggia, mirabile esempio di sintesi tra le tradizioni scenografiche barocche ed i nuovi influssi neoclassici, è un’opera eccezionale che ha fortemente influenzato lo sviluppo urbanistico, architettonico e paesaggistico dei borghi e delle aree limitrofe;
(iii): anche se il progetto della nuova capitale non fu mai realizzato, l’impianto urbanistico del complesso con il suo eccezionale sviluppo rettilineo, al centro di un’area caratterizzata dalla presenza di numerosi siti reali, poi trasformati in poli produttivi, costituisce una testimonianza di enorme interesse per la storia della civiltà settecentesca italiana;
(iv): l’esperienza della colonia di San Leucio rappresenta una tappa fondamentale della cultura illuministica settecentesca e dello sviluppo industriale e tecnologico nel territorio campano, sul quale ancora oggi operano opifici e industrie che si richiamano all’antica attività manifatturiera.