Monumenti paleocristiani di Ravenna

“Ravenna, glauca notte rutilante d’oro, / sepolcro di violenti custodito / da terribili sguardi, / cupa carena grave d’un incarco / imperiale, ferrea, construtta / di quel ferro onde il Fato / è invincibile, spinta dal naufragio / ai confini del mondo, / sopra la riva estrema! / Ti loderò pel funebre tesoro / ove ogni orgoglio lascia un diadema. / Ti loderò pel mistico presagio / che è nella tua selva quando trema, / che è nella selvaggia febbre in che tu ardi.” (Gabriele D’Annunzio, Le città del silenzio)

La città conserva un complesso di otto monumenti tardoantichi unici al mondo per ricchezza e qualità artistica delle decorazioni a mosaico di elevato valore universale. Fondamentale la testimonianza che essi forniscono delle relazioni e dei contatti artistici e religiosi di un importante periodo della storia culturale europea.

Iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale:

Merida, Yucatan (Messico), 2-7 dicembre 1996

Criteri iscrizione

(i): rappresentare un capolavoro del genio creativo dell’uomo;
(ii)
: mostrare un importante interscambio di valori umani, in un lungo arco temporale o all’interno di un’area culturale del mondo, sugli sviluppi nell’architettura, nella tecnologia, nelle arti monumentali, nella pianificazione urbana e nel disegno del paesaggio;
(iii)
: essere testimonianza unica o eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà vivente o scomparsa;
(iv)
: costituire un esempio straordinario di una tipologia edilizia, di un insieme architettonico o tecnologico, o di un paesaggio, che illustri una o più importanti fasi nella storia umana.

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