“Questa valle… dove verdeggia di annose e foltissime boscaglie cosparse di selci, di asce di pietra e di bronzo, fa testimonianza del primo passo della vita umana; dove serva spezzati gli archi di un ponte, ricorda la forza di Roma; nei castelli serba la potenza feudale, nelle pievi quella religiosa, nelle “grancie” quella ospitaliera , dappertutto quella della natura e degli elementi, dall’urto del vento che stroncò le cime dei faggi, allo scroscio dell’acqua che travolse il villaggio…” (Fabio Bargagli Petrucci)
La Val d’Orcia è un eccezionale esempio del ridisegno del paesaggio nel Rinascimento, che illustra gli ideali di buon governo nei secoli XIV e XV della città-stato italiana e la ricerca estetica che ne ha guidato la concezione. La Val d’Orcia documenta il paesaggio dell’Italia comunale celebrato dai pittori della scuola senese, che ha profondamente influenzato lo sviluppo del pensiero paesistico.
Iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale:
Suzhou (Cina), 28 giugno-7 luglio 2004
Criteri iscrizione
(iv): la Val d’Orcia è un eccezionale esempio di come il paesaggio naturale sia stato ridisegnato nel periodo rinascimentale con il fine di riflettere gli ideali del buon governo e al tempo stesso realizzare una apprezzata immagine estetica;
(vi): il paesaggio della Val d’Orcia è stato celebrato dai pittori della Scuola Senese che fiorì nel periodo rinascimentale. Le immagini della Val d’Orcia e, in particolare, le rappresentazioni dei paesaggi in cui le persone sono raffigurate mentre vivono in armonia con la natura, sono diventate un’icona del Rinascimento che ha influenzato profondamente il pensiero sul paesaggio.