Da un punto di vista geologico la storia della Val d’Orcia inizia circa cinque milioni di anni fa, il mare comincia a ritirarsi e un deposito di sabbia e argilla crea lo strato superiore delle valli. In un secondo momento il vulcano di Radicofani e quello dell’Amiata eruttarono e la lava si sovrappose alle rocce preesistenti dando vita, indurendosi, a rocce scure, le trachiti.
Le rocce si susseguono accompagnando il fiume Orcia che taglia trasversalmente la valle uscendo attraverso una profonda spaccatura. Salendo verso le pendici dell’Amiata si va verso una foresta montana di faggeti e castagneti.
La Val d’Orcia, connubio di arte e paesaggio, spazio geografico ed ecosistema, è l’espressione di meravigliose caratteristiche naturali ma è anche il risultato e la testimonianza della gente che vi abita. Tra il paesaggio duro, accidentato delle crete e quello più morbido delle colline dove la macchia mediterranea, i vigneti, gli uliveti, le coltivazioni promiscue si scambiano e si intersecano in affreschi di rara bellezza, si comprende con chiarezza come e quanto abbia pesato la consapevolezza dell’uomo di dipendere, nelle sue opere, dalle risorse dell’ambiente circostante e dal loro utilizzo in modo non distruttivo.
Nella Valle, i luoghi dell’ingegno e dell’elevazione umana come il complesso urbano di Pienza e Montalcino, l’Abbazia di Sant’Antimo, le rocche di Radicofani e Rocca d’Orcia, la Collegiata di San Quirico, le terme medievali di Bagno Vignoni, la grancia di Spedaletto si affiancano agli elementi paesaggistici e naturalistici di evidente originalità: la Riserva Naturale di Lucciola Bella, i Biotopi di Macchia Mediterranea e di Abete Bianco nel Comune di Castiglione d’Orcia, i calanchi, le biancane, le crete.