Complesso di San Leucio
Nel 1750 Carlo III di Borbone acquistò questo sito in cui, per volere di Ferdinando IV, si fondò la Real Colonia di San Leucio. Il progetto faceva parte dell’idea di piccola città ideale per un innovativo sistema di riforme sociali, con leggi di stampo illuministico e ad una forma aziendale legata alla produzione e lavorazione della seta.
L’origine della produzione serica a San Leucio risale al 1776 con l’apertura di una piccola manifattura di veli di seta fino alla lavorazione, nel 1785, di calze di seta. Attorno al Palazzo del Belvedere furono realizzate le abitazioni per gli operai, le stanze per la trattura, filatura, tintura della seta e la scuola. Tutto il borgo era organizzato con al centro la “piazza della seta” e il portale settecentesco, maestoso accesso alla reggia-filanda e ai quartieri con le case degli operai.
Con l’Unità d’Italia l’opificio passò al Demanio dello Stato e l’attività produttiva venne data in concessione.
Acquedotto Vanvitelliano
Il grandioso Acquedotto carolino serviva per portare l’acqua alle cascate e alle fontane della Reggia.
Luigi Vanvitelli fece scavare grandi pozzi, innalzò a 60 metri un viadotto lungo 528 metri chiamato “Ponti della Valle”, un ponte a tre ordini di arcate costruito per superare l’alta valle di Maddaloni. Un passaggio permette di percorrere tutti gli ordini, mentre sulla parte superiore corre una strada pavimentata in pietra, con parapetti. L’acquedotto passa sulla parte superiore della struttura e in tutto si estende per un totale di 41 km. Iniziato nel 1753 fu completato nel 1770.