Svizzera, Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia ospitano i 111 siti palafitticoli più famosi dei 1000 siti noti. Essi constano in resti di insediamenti preistorici ubicati sulle rive di laghi o di fiumi, che nonostante siano databili dal 5000 al 500 a.C., godono di una eccellente conservazione dei materiali organici. Le 19 aree archeologiche selezionate sul territorio italiano sono dislocate in Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, costituendo per l’Italia il 47 Sito della Lista del Patrimonio Mondiale Unesco.
Iscrizione alla Lista Patrimonio Mondiale:
Parigi, 19-29 giugno 2011
Criteri iscrizione
(iv): la serie dei villaggi palafitticoli è una delle più importanti fonti archeologiche per lo studio delle prime società agrarie in Europa tra il 5000 e il 500 a.C. Le condizioni di conservazione in ambiente umido hanno permesso la sopravvivenza di materiali organici che contribuiscono in modo straordinario a comprendere i cambiamenti significativi durante il Neolitico e l’Età del Bronzo in Europa in generale e le interazioni fra i gruppi umani delle regioni intorno alle Alpi in particolare.
(v): la serie dei siti palafitticoli ha fornito una visione straordinaria e dettagliata sull’assetto insediativo e territoriale delle comunità preistoriche tenuto conto del fatto che le prime società agrarie lacustri hanno vissuto nelle regioni alpine e subalpine per un periodo di circa 5000 anni. Le testimonianze archeologiche individuate hanno permesso una conoscenza unica del modo in cui queste società hanno interagito con il loro territorio grazie alle nuove tecnologie e, ugualmente, a fronte dell’impatto dei cambiamenti climatici.