Il villaggio operaio di Crespi d’Adda

I villaggi operai furono realizzati in Italia, sull’esempio di precedenti esperienze europee, a partire dalla metà del XIX secolo.
La famiglia Crespi mirava alla creazione di una comunità ideale nella quale si fondessero armonicamente le necessità imprenditoriali e i bisogni della classe operaia.
L’insediamento fu fondato nel 1878 da Cristoforo Benigno Crespi, imprenditore tessile di Busto Arsizio. I lavori di costruzione vennero affidati all’architetto Ernesto Pirovano e all’ingegnere Pietro Brunati. Situato sulla sponda sinistra del fiume Adda, Crespi si trasformò rapidamente in una piccola città moderna, con un centro residenziale dotato di servizi d’avanguardia come l’ospedale, il centro sportivo, i bagni pubblici, l’illuminazione elettrica, il teatro, il cimitero.

La configurazione urbanistica del villaggio si fonda su principi geometrici. La strada principale lo divide infatti in due parti funzionali: da un lato il quartiere residenziale e dall’altro la fabbrica.
Il villaggio operaio, portato a termine alla fine degli anni venti, si è mantenuto praticamente inalterato nel corso del tempo ed è tra i più importanti esempi di villaggi operai in Italia e nel mondo.