FERRARA – Un po’ di storia…

Le origini di Ferrara sono avvolte nel mistero. Il suo nome comparve per la prima volta in un documento dell’anno 753, emanato dal re longobardo Desiderio. Nei suoi primi secoli di vita la città passò di mano in mano, fu feudo dei Canossa e alla fine raggiunse un grado di libertà sufficiente al sorgere del libero Comune. Seguirono anni di lotte intestine fra il partito dei Guelfi, capeggiato dalla famiglia Adelardi, e i Ghibellini guidati dai Torelli-Salinguerra. Della situazione seppero approfittare gli Estensi, che si assicurarono la Signoria.
Il corso della sua storia cambiò quando Azzo VI d’Este del Ducato di Modena sposò l’erede dell’influente famiglia degli Adelardi e trasferì la sua corte a Ferrara, avviando uno dei periodo più floridi che il Rinascimento abbia mai generato.

La disposizione urbana interna alla prima cinta di Mura difensive, secondo la visione dei nuovi Signori, era inadatta a rappresentare la propria grandezza e il proprio predominio sul territorio.

In tre differenti momenti storici, decisero di intervenire radicalmente sull’assetto della città, mutandone struttura e aspetto, inventando il concetto di “piano regolatore”, dando vita ad uno dei progetti urbanistici mai realizzati prima. Il più importante fu quello di Ercole I denominato “Addizione Erculea” (1492). La città si trasforma e i temi della prospettiva rinascimentale vengono declinati nella creazione di un nuovo sistema urbano complessivo con  l’unione della zona medievale a quella nuova rinascimentale. Il tutto sull’imponente sfondo del Castello Estense.

Il piccolo stato, fu inglobato nello Stato Pontificio nel 1598. Iniziarono allora secoli di decadenza. Dopo la parentesi napoleonica Ferrara partecipò attivamente ai fatti del Risorgimento e poi a quelli dell’Unità d’Italia, fino a diventare oggi una città moderna.

Il Delta del Po

Le acque del fiume Po, alla fine del loro corso, sfociano nel Mare Adriatico e depositano il loro contenuto di sabbie e limo generando nuovi terreni e provocando la suddivisione del fiume in rami minori che prima di entrare in mare danno origine alla foce del Delta.

I territori del Delta si ampliano e si trasformano continuamente in quanto soggetti alle piene del fiume e all’azione del mare e sono costituiti da vari ecosistemi terrestri e acquatici.

Oggi i territori del Delta, in gran parte modificati dall’opera dell’uomo, rappresentano una delle zone umide più importanti d’Europa che conserva in modo notevole la sua forma.