Le Ville palladiane nel Veneto

Le 24 Ville palladiane situate nel Veneto sono:

 

Villa Almerico Capra, detta “La Rotonda”  – Vicenza

La Rotonda, riconosciuta nei secoli come icona dell’architettura palladiana, è stata definita una sorta di villa-tempio perché si compone di elementi architettonici da sempre associati alle costruzioni sacre, quali pronai, scalinate, colonne, frontoni e addirittura la pianta centrale e la cupola.

Villa Trissino TretteneroVicenza

La Villa è l’unico edificio appartenente al sito riconosciuto dall’UNESCO, in cui Andrea della Gondola non risulta intervenire come architetto ma assume rilevanza in quanto il committente dell’intervento è Giangiorgio Trissino, personaggio di spicco del panorama culturale di Vicenza dell’epoca, grazie al quale il giovane scalpellino fu introdotto allo studio di Vitruvio e alla conoscenza dell’architettura classica, assunse il colto soprannome di “Palladio” e ottenne protezione e sostegno adeguati per emergere come architetto di talento e di cultura.

Villa Gazzotti GrimaniVicenza

Il lungo fronte principale è scandito da otto lesene composite e si incentra sulle tre arcate della loggia in corrispondenza delle quali, al di sopra della trabeazione, si eleva un frontone triangolare.

Villa AngaranoAngarano di Bassano (VI)

La villa-fattoria fu commissionata al Palladio dal conte Giacomo Angarano. Attualmente il complesso mantiene la funzione di florida azienda agricola impegnata in particolare nella produzione vinicola.

Villa CaldognoCaldogno (VI)

Il prospetto principale presenta una parte mediana in lieve aggetto, aperta da una loggia a tre arcate riquadrate da bugne rustiche, cui si accede da una scala a pianta poligonale, e coronata da un frontone con foro a losanga.

Villa ChiericatiGrumolo delle Abbadesse (VI)

La costruzione della villa fu avviata dopo il 1554, per volontà del nobile vicentino Giovanni Chiericati, fratello di Girolamo committente dell’omonimo palazzo a Vicenza.
Villa Forni CeratoMontecchio Precalcino (VI)

L’intervento palladiano consistette nella trasformazione di una modesta casa preesistente, le cui strutture determinarono la ridotta larghezza della loggia e condizionarono le proporzioni dell’impianto, che non rispettano i consueti rapporti dimensionali adottati dall’architetto. Tali limitazioni, comunque, costituiscono un’ulteriore riprova dell’abilità progettuale di Palladio, capace di conferire ordine e funzionalità e di attribuire il decoro e la dignità di una villa signorile anche ad un’insignificante costruzione rurale.

Villa GodiLugo di Vicenza (VI)

La villa rappresenta la prima tappa della ricerca palladiana volta a definire una nuova tipologia di residenza in campagna, che coniugasse la funzionalità e la razionalità dell’impianto con un’immagine architettonica innovativa. Risulta evidente una revisione del tipo della villa-castello, dall’aspetto fortificato, ereditato dalla tradizione locale quattrocentesca, che Palladio apre invece alle amenità del sito e del paesaggio, ispirandosi alle descrizioni letterarie delle antiche ville romane.

Villa Pisani Ferri de LazaraLonigo (VI)

Il fronte principale è formato da una loggia centrale a tre arcate e coronata da un frontone triangolare, serrata tra due torrette angolari quadrate di poco più elevate rispetto al resto dell’edificio. Il timpano reca al centro lo stemma nobiliare della famiglia Pisani.

Villa PoianaPoiana Maggiore (VI)

Palladio raggiunge in villa Poiana un vertice di grande razionalità e purezza, profondamente classico, in cui riesce a interpretare e ricomporre in modo originale motivi formali e spunti culturali tratti da opere romane antiche e contemporanee.
Villa SaracenoAgugliaro (VI)

Il fronte principale si caratterizza per una configurazione asciutta ed essenziale. Si addossa al fianco est della villa una barchessa con portico architravato su colonne. L’analisi stilistica legittima una classificazione del progetto nell’ambito della produzione palladiana degli anni quaranta del Cinquecento, contraddistinta dall’adozione di un linguaggio sobrio e da un’impostazione planimetrica semplificata.

Villa ThieneQuinto Vicentino (VI)

L’edificio attuale costituisce l’unica porzione realizzata, e anche in parte successivamente modificata, di un ben più vasto organismo architettonico rimasto incompiuto. La proposta di un vasto ed articolato complesso rurale autosufficiente rispondeva ad un’esigenza di prestigio e distinzione dei committenti, i fratelli Thiene, in misura analoga a quanto avveniva con la loro residenza urbana estesa a un intero isolato.

Barchesse di Villa TrissinoSarego (VI)

I due fabbricati rustici costituiscono i solo frammenti costruiti nell’ambito di un progetto ambizioso commissionato a Palladio dai nobili vicentini Francesco e Ludovico Trissino, ma mai realizzato compiutamente. Un corpo dominicale accentrato su un salone circolare con quattro pronai monumentali sarebbe dovuto sorgere sulla collinetta e sarebbe stato collegato a due grandi portici aperti a esedra a loro volta connessi ai rustici aperti da porticati rettilinei.

Villa Valmarana ZenBolzano Vicentino (VI)

La villa fu commissionata a Palladio da Gianfrancesco Valmarana ma il progetto palladiano fu realizzato solo in parte, per l’improvvisa morte del committente avvenuta nel 1566. Il vasto giardino, disseminato di sculture e ornato da una peschiera, ospita l’oratorio di S. Carlo Borromeo.

Villa Valmarana BressanMonticello Conte Otto (VI)

L’impianto della villa si configura come una rielaborazione della tradizione locale rivisitata alla luce dell’esperienza di spazi architettonici grandiosi, quali le terme romane. Appare evidente la volontà di ricerca tipologica del Palladio che in quegli anni perviene ad una convincente capacità di combinazione degli ambienti, fondata su un rigoroso controllo geometrico e matematico tra le parti, che diventerà sempre di più il cardine del suo metodo progettuale.

Villa PioveneLugo di Vicenza (VI)

La villa sorge sulle pendici del colle di Lonedo, introdotta dal bel cancello settecentesco dal quale una lunga scalinata monumentale, che attraversa il giardino in declivio sistemato a terrazze, conduce dinanzi all’edificio. In prossimità del recinto della villa sorge la chiesetta tardogotica dedicata a San Gerolamo.

Villa Badoer, detta “La Badoera”Fratta Polesine (RO)

L’insediamento presenta al centro il corpo padronale, ai cui lati si aprono ad esedra due bassi fabbricati di servizio curvilinei, che si prolungano con andamento rettilineo lungo i confini laterali fino al limite sulla strada. L’impianto proposto da Palladio è stato anche paragonato ad un foro porticato romano ad esedra, in fondo al quale il corpo padronale, connotato dalla loggia ionica con il frontone, spicca come un tempio.

Villa BarbaroMaser (TV)

È convinzione della critica che nell’ideazione della villa un ruolo attivo sia stato svolto dai due committenti, in particolare Daniele Barbaro, erudito cultore del sapere umanistico, che condivideva con Palladio la volontà di far rivivere l’ideale di villa antica come luogo di diletto culturale, in un rapporto meditato con il sito.

Villa EmoVedelago (TV)

La soluzione elaborata rispecchia la tipologia di villa-fattoria inventata da Palladio, in cui le barchesse si fondono con la residenza dominicale formando un organismo architettonico unitario. In questa villa Palladio raggiunge un convincente equilibrio tra l’istanza funzionale e l’intento rappresentativo, ricercato attraverso il ricorso a elementi architettonici aulici, quali il pronao e il frontone.

Villa ZenoCessalto (TV)

Il ricorso ad alcuni elementi stilistici e distributivi tipicamente palladiani, quali la loggia a tre fornici su pilastri con coronamento a timpano, la finestra termale, il salone passante, accostano questa esperienza a precedenti opere del maestro, come Villa Saraceno e Villa Pisani a Bagnolo.

Villa Foscari, detta “La Malcontenta”Mira (VE)

La sua posizione sulla terraferma veneziana, in un sito prossimo alla laguna e facilmente accessibile dalla città, ma anche l’assenza, già in origine, di fabbricati rurali annessi alla villa, fanno dell’edificio un palazzo suburbano, cui la vicinanza all’acqua conferisce il fascino e il carattere di una residenza lagunare.

Villa PisaniMontagnana (PD)

La villa rappresenta un’elaborazione tipologica particolare nell’ambito della produzione palladiana di architettura di villa, funzionalmente concepita come residenza suburbana per la gestione di attività terriere (compresi i mulini poco distanti, alimentati dal corso d’acqua che scorre sotto l’edificio), ma dotata del decoro e della rappresentatività di una dimora di città.

Villa CornaroPiombino Dese (PD)

All’interno della villa colpisce l’eleganza e l’ordinata razionalità del salone centrale, spazio modulato dalle quattro colonne libere che si ispira agli studi compiuti da Palladio sulla casa romana antica, e illustrati nel suo trattato.

Villa SaregoS. Pietro in Cariano (VR)
La parte più rilevante del complesso edilizio consiste in un corpo edilizio a “U” rivolto a sud verso il giardino, che costituisce la porzione realizzata del progetto palladiano. Il fulcro della composizione non è il pieno di un corpo edilizio ma il vuoto del cortile con duplice loggiato di cui è stata realizzata solo la metà che ci è pervenuta.

 

(testi tratti da “La città di Vicenza e le ville del Palladio nel Veneto”)