Le grandi città termali d’Europa

Le Grandi Città Termali d’Europa rappresentano un’eccezionale testimonianza della tradizione termale europea, che raggiunse la sua massima espressione tra il 1700 e il 1930.
Il riconoscimento comprende luoghi tra Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Italia e Regno Unito in grado di rappresentare una conquista culturale unica nonché una particolare tipologia e forma urbana che hanno contribuito a plasmare l’Europa per come la conosciamo oggi.

Iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale

Fuzhou (China), 2021 – Online meeting, 44 ͣ sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale

Criteri di iscrizione

(ii): Le grandi terme d’Europa mostrano un importante interscambio di idee innovative che hanno influenzato lo sviluppo della medicina, della balneologia e delle attività del tempo libero dal 1700 circa fino agli anni ’30. Questo interscambio è tangibilmente espresso attraverso una tipologia urbana incentrata su sorgenti minerali naturali e dedicata alla salute e al tempo libero. Queste idee hanno influenzato la popolarità e lo sviluppo delle città termali e della balneologia in tutta Europa e in altre parti del mondo. Le grandi terme d’Europa divennero centri di sperimentazione che stavano al passo con i loro concorrenti adattandosi al cambiamento dei gusti, delle sensibilità e delle esigenze dei visitatori. Oltre ai medici, i principali agenti di trasmissione erano gli architetti, i designer e i giardinieri che creavano gli ambienti costruiti e naturali che incorniciavano la vita termale. Di conseguenza, i beni mostrano importanti esempi di architetture termali come la ‘kurhaus’ e la ‘kursaal’, sale di pompaggio, sale per bere (‘trinkhalle’), colonnati e gallerie progettate per sfruttare la risorsa naturale dell’acqua minerale e per permetterne l’uso pratico per fare il bagno e bere.

(iii): Le grandi terme d’Europa sono una testimonianza eccezionale del fenomeno termale europeo, che ha le sue radici nell’antichità, ma ha raggiunto la sua massima espressione dal 1700 al 1930 circa. La “cura”, sia esternamente (facendo il bagno) che internamente (bevendo e inalando) implicava un regime giornaliero altamente strutturato e temporizzato e una combinazione di aspetti medici e di svago, tra cui intrattenimento e attività sociali (ad esempio, gioco d’azzardo, teatro, musica, danza), nonché l’esercizio fisico all’interno di un paesaggio termale terapeutico all’aperto. Questi parametri hanno influenzato direttamente la disposizione spaziale delle città termali e la forma e la funzione degli edifici termali o “architettura termale”. I parchi urbani e le passeggiate permettevano alle persone che facevano la cura di “vedere ed essere visti” dagli altri.