Il 17 ottobre 2003 la Conferenza Generale Unesco ha approvato la Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, per la tutela della cultura tradizionale e del folclore del nostro Pianeta.
L’Unesco si pone lo scopo di salvaguardare questi capolavori per evitarne la scomparsa, preservando lo stupefacente insieme di linguaggi, rituali, consuetudini sociali, cognizioni e prassi relative ai saperi legati all’artigianato che nei millenni si sono tramandati di generazione in generazione rappresentando le sfumature e le differenziazioni insite nell’evoluzione dell’Umanità.
L’Opera dei Pupi
– Sicilia –
L’Opera dei Pupi è una tradizione teatrale dedicata a spettacoli con marionette armate, chiamate pupi o pupazzi, diffusa nell’Italia meridionale e in particolare in Sicilia. Le origini dei Pupi sono ottocentesche e narrano le gesta cavalleresche di Carlo Magno e dei suoi paladini, contribuendo a diffondere nella cultura popolare i temi cari alla canzone epica, quali il senso dell’onore e della giustizia, gli amori e la battaglia.
Iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO: 2001
Il Canto a Tenore
– Sardegna –
Nato nel seno della millenaria tradizione pastorale della Sardegna, è un antichissimo canto corale a quattro voci, di grande valore nel panorama musicale etnico del Mediterraneo per ricchezza timbrica e armonica. La oche è il solista a cui è affidata la parte “narrativa” del canto basata su racconti popolari; le altre voci eseguono accompagnamenti e virtuosismi che differiscono stilisticamente da zona a zona.
Iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO: 2005
Dieta Mediterranea
(Cipro, Croazia, Spagna, Grecia, Italia, Marocco, Portogallo)
L’iscrizione nel 2010 celebra un aspetto della cultura italiana che è parte dell’identità nazionale. La parola dieta – dal greco dìaita – indica lo “stile di vita” formato dai saperi trasmessi attraverso le generazioni e dai modi d’interazione con l’ambiente naturale, il Mediterraneo, dove i frutti del mare e della terra sono da millenni i protagonisti d’ogni giorno.
Iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO: 2010
Saper fare liutario di Cremona
Il saper fare liutario cremonese è una vera e propria arte di costruzione degli strumenti ad arco, una pratica unica che ha mantenuto caratteristiche, peculiarità e modalità costruttive antiche, legate a un sapere esclusivamente manuale. Una vera e propria comunità di numerosissimi artisti-costruttori e di botteghe che a Cremona “rinnovano” l’antica pratica trasmettendo il proprio sapere a giovani apprendisti e allievi.
Iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO: 2012
Feste delle grandi macchine a spalla
In Italia sono quattro le processioni diventate Patrimonio Immateriale dell’Umanità.
Rete delle grandi macchine a spalla:
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- Sassari: la “faradda di li candareri“ magnifica processione dei giganteschi ceri lignei che alla vigilia di Ferragosto attraversa il centro della città tra migliaia e migliaia di persone.
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- Viterbo: “Macchina di Santa Rosa” torre alta 30 metri illuminata da luci e fiaccole che fa il giro della città sulle spalle di centinaia di facchini il 3 settembre di ogni anno e rievoca la traslazione delle spoglie di Santa Rosa.
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- Nola: “i Gigli” alti 25 metri trasportati dai cullatori nella domenica successiva al 22 giugno, un omaggio al patrono San Paolino, vescovo di Nola, che nel 431 liberò la città dai visigoti.
- Palmi: la “Varia” enorme carro sacro dell’Assunzione della Vergine Maria portato a spalla da duecento ‘mbuttaturi nell’ultima domenica di agosto.
Iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO: 2013
Pratica agricola della vite ad alberello di Pantelleria
Si tratta di una pratica agricola che rappresenta un esempio unico nel suo genere di coltivazione della vite, tramandatasi di generazione in generazione nella comunità pantesca. L’alberello pantesco è basso e riparato da una conca di terreno realizzata per permettere la produzione di uva e la vita stessa della pianta in condizioni climatiche avverse che caratterizzano Pantelleria per 9/10 mesi l’anno.
Iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO: 2014
La Falconeria: un patrimonio umano vivente
Questa antica disciplina tramandata fino a oggi viene praticata sin dal Medioevo. Nata come metodo di caccia, la falconeria ha avuto il suo culmine nelle corti del Rinascimento, con protagonisti quali gli Sforza e i Gonzaga e rappresenta un processo di patrimonializzazione condiviso e rappresentativo di una vasta comunità e di pratica vivente, assai diffusa, che vede le comunità internazionali impegnate nella salvaguardia e nella trasmissione di questo patrimonio culturale “sostenibile”, in quanto implica una stretta relazione tra uomo, ambiente e natura.
Iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO: 2016
L’arte dei pizzaiuoli napoletani
Il know-how culinario legato alla produzione della pizza, che comprende gesti, canzoni, espressioni visuali, gergo locale, capacità di maneggiare l’impasto della pizza, esibirsi e condividere è un indiscutibile patrimonio culturale. I pizzaioli e i loro ospiti si impegnano in un rito sociale, il cui bancone e il forno fungono da palcoscenico durante il processo di produzione della pizza. Ciò si verifica in un’atmosfera conviviale che comporta scambi costanti con gli ospiti. Partendo dai quartieri poveri di Napoli, la tradizione culinaria si è profondamente radicata nella vita quotidiana della comunità. Per molti giovani praticanti, diventare Pizzaiolo rappresenta anche un modo per evitare la marginalità sociale.
Iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO: 2017
Arte del muretto a secco, conoscenza e tecniche
(Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Italia, Slovenia, Spagna e Svizzera)
L’arte del muretto a secco riguarda il know-how relativo alla realizzazione di costruzioni in pietra formate accatastando pietre l’una sull’altra, senza l’utilizzo di altri materiali. La stabilità delle strutture è assicurata dall’attenta selezione e dal posizionamento delle pietre. Tali strutture testimoniano i metodi e le pratiche utilizzate dalla preistoria ad oggi per organizzare lo spazio di vita e di lavoro, ottimizzando le risorse naturali e umane locali e sono sempre realizzate in perfetta armonia con l’ambiente, in un rapporto armonioso tra uomo e natura. La pratica viene tramandata principalmente attraverso l’applicazione pratica adattata alle condizioni particolari di ogni luogo.
Iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO: 2018
Transumanza, movimento stagionale del bestiame lungo gli antichi tratturi nel Mediterraneo e nelle Alpi
(Austria, Grecia, Italia)
La transumanza modella le relazioni tra persone, animali ed ecosistemi. Implica rituali e pratiche sociali condivisi, il prendersi cura e allevare animali, gestire terreni, foreste, risorse idriche e affrontare i pericoli naturali. I pastori transumanti hanno una conoscenza approfondita dell’ambiente, dell’equilibrio ecologico e dei cambiamenti climatici, in quanto si tratta di uno dei metodi di allevamento più sostenibili ed efficienti, tramandato di generazione in generazione.
Iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO: 2019
Alpinismo
(Francia, Italia, Svizzera)
L’alpinismo è l’arte di arrampicarsi su vette e pareti in alta montagna, in tutte le stagioni, su terreni rocciosi o ghiacciati. Si tratta di una pratica fisica tradizionale caratterizzata da una cultura condivisa fatta di conoscenza dell’ambiente di alta montagna, della storia della pratica e dei valori associati e di abilità specifiche. Anche la conoscenza dell’ambiente naturale, il cambiamento delle condizioni meteorologiche e i pericoli naturali è essenziale. L’alpinismo si basa su aspetti estetici (contemplazione del paesaggio e armonia con l’ambiente naturale), principi etici (non lasciare indietro tracce permanenti e fornire assistenza ai professionisti) e spirito di squadra.
Iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO: 2019
Perdonanza Celestiniana
Nel 1294 Papa Celestino V emanò una storica Bolla pontificia per concedere l’indulgenza plenaria a chiunque, confessato e pentito, si fosse recato nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio, attraversando la porta santa, nel periodo compreso tra i vespri del 28 agosto e i vespri del 29 agosto di ogni anno. Da allora la celebrazione si tramanda ininterrottamente e restituisce un senso di continuità e di identità culturale all’intera comunità della città e della provincia dell’Aquila.
Iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO: 2019
L’arte delle perle di vetro
(Francia, Italia)
Si tratta di una pratica basata sulla maestria nella lavorazione della materia grezza e di un uso sapiente del fuoco della quale ci sono i primi riferimenti già nel 983 d.C. In Italia tale attività è particolarmente legata all’area storica della città di Venezia e alle isole di Murano, Burano, Torcello e Pellestrina.
Iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO: 2020
L’arte musicale dei suonatori del corno da caccia
(Italia, Belgio, Francia e Lussemburgo)
L’arte dei suonatori del corno da caccia è legata a una particolare tecnica di canto, alla comunicazione all’aperto su grandi distanze e a particolari occasioni di festa e convivialità. L’evocazione di suoni antichi e gli spazi aperti rafforzano il legame tra il pubblico, i suonatori e il territorio. In Italia questa pratica trova la maggiore concentrazione in Piemonte e Alto Adige.
Iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO: 2020
Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali
La ricerca e l’estrazione del tartufo in Italia è un insieme di conoscenze e pratiche che si tramandano oralmente da secoli. Ancora oggi caratterizza la vita rurale di intere comunità della penisola italiana. Ci sono due passaggi per la ricerca del tartufo: la caccia e l’estrazione. La caccia al tartufo implica un’ampia gamma di abilità e conoscenze (sul clima, l’ambiente e la vegetazione) legate alla gestione degli ecosistemi naturali e al rapporto cane-tartufaio. Questa conoscenza viene trasmessa attraverso tradizioni orali, tra storie, favole, aneddoti ed espressioni che riflettono l’identità culturale locale e creano un senso di solidarietà all’interno della comunità dei cacciatori di tartufi. Le pratiche rispettano l’equilibrio ecologico e la biodiversità vegetale, garantendo la rigenerazione stagionale delle specie tartufigene.
Iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO: 2021
La tradizione dell’allevamento dei cavalli Lipizzani
(Austria – Bosnia e Herzegovina – Croazia – Ungheria – Italia – Romania – Slovacchia – Slovenia)
La tradizione dell’allevamento di cavalli lipizzani fu inizialmente utilizzata per i cavalli della corte imperiale degli Asburgo a Vienna, ma oggi il cavallo lipizzano svolge un ruolo speciale nella vita culturale e sociale quotidiana delle comunità nelle zone rurali. Sono inclusi in eventi, celebrazioni e festeggiamenti come la benedizione dei cavalli, le processioni e le sfilate di carnevale, e svolgono anche un ruolo chiave nell’equitazione terapeutica e nel turismo sostenibile. I valori, le conoscenze e le abilità vengono trasmessi attraverso esperienze pratiche, seminari e sessioni di formazione, nonché durante eventi festivi e sportivi. L’allevamento di cavalli lipizzani unisce le comunità da oltre 450 anni, generando un forte senso di identità condivisa.
Iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO: 2022