Il Conero come patrimonio dell’UNESCO

 

 Conero

Mare Adriatico patrimonio dell’Umanità. La petizione popolare promossa dalla onlus HabitatLab e rivolta all’Unesco, è stata recepita ieri anche dal Parco del Conero che ha approvato una mozione in proposito. E così presto il promontorio del Conero potrebbe entrare di diritto a far parte del Patrimonio naturale culturale mondiale dell’umanità.

Dal 1972 ad oggi sono oltre 870 i siti in 145 paesi del mondo ad essere riconosciuti dall’organizzazione delle Nazioni Unite, con sede a Parigi, fondata con lo scopo di favorire e mantenere la pace e la collaborazione tra i popoli attraverso i canali dell’educazione, della scienza e della cultura. La petizione di HabitatLab, onlus con sede a Pescara, è stata presentata per la prima volta lo scorso febbraio durante il Forum delle città dello Ionio e dell’Adriatico a Brindisi e ha già raccolto migliaia di firme in tutta Italia.

Sul tavolo dell’Ente Parco è arrivata attraverso il Ministero per l’Ambiente e la Tutela del Territorio e del Mare. La richiesta di tutela e conservazione del patrimonio marino e dell’area che lo circonda sarà presto inviata al quartier generale Unesco, corredato da un ‘dossier di candidatura’, esteso anche agli Stati stranieri membri (Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Albania) che si affacciano sull’Adriatico e ne traggono vita.

Tra le località candidate come patrimoni dell’Umanità, che attendono determinazioni delle commissioni competenti, il litorale del Conero è in buona compagnia, insieme alle isole Tremiti, le isole dell’Incoronate e della Dalmazia, il litorale della costa dei Trabocchi, la spiaggia di Zunije in Montenegro. “Qualcuno potrà osservare che la petizione si presenta ambiziosa — dichiara la presidente di Habitat Lab, Annika Patregnani — all’unisono si è comunque scelto di seguire il moto ispiratore dell’iniziativa. Sotto l’aspetto morfologico e ambientale infatti, le caratteristiche del Mare Adriatico lo rendono assolutamente tipico, se non unico nel suo genere, avendo beneficiato da madre natura di tante peculiarità”.

Tra queste anche l’idrografia, cioè la distribuzione dell’acqua caratterizzata dall’afflusso circolatorio antiorario. Inoltre l’Adriatico è un mare altamente produttivo e pescoso: tale ricchezza ha consentito lo sviluppo di una copiosa flotta peschereccia alla quale sono collegati come ad un cordone ombelicale il lavoro ed il reddito di decine di migliaia di famiglie dedite esclusivamente al settore, che hanno quindi nel mare adriatico l’unica fonte di sostentamento e sopravvivenza.

 

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